Zanzibar: …e se il mio nome fosse stato Balengo?

La bassa marea ci aiuta a salire sulla barca di Carlos. La “terra dei neri” è assediata dal cielo macchiato dalle nuvole e da una tavola turchese che si lascia levigare mansueta. Carlos ci guida al suo villaggio raccontandoci della sua terra, della famiglia e della vita a Zanzibar. Dice di essere felice, ma ci invidia il progresso che legge sulle riviste che trova in città. La serenità del suo sguardo rallenta il tempo che quasi si ferma. Chiedo a Carlos il suo nome africano: Balengo. Mentre dei bambini mi invitano a giocare con una palla fatta di buste di plastica e corda, mi chiedo: “Come sarebbe stata la mia vita se il mio nome fosse stato Balengo?” (Continuo a chiedermelo). L’accoglienza della gente, il sorriso dei bambini, il profumo di spezie in cottura, i colori di questa terra, sono la mia Zanzibar e non mi lascia mai. Neanche la rabbia per tutto quello che l’occidente ha fatto a questa terra mi lascia. Guardo negli occhi un bimbo che mi saluta con la mano, vorrei aiutarlo… ma è lui che sta aiutando me.

Mi piacciono i libri di carta, le magliette con i disegni, le matite ed il vino, quello buono. Leggo, cammino, scrivo.

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