Tre anni fa, L’Aquila.

Non ero mai stato in una città abbandonata. Non avevo mai provato la sensazione di non essere in nessun luogo.                                                      Nell’assoluto silenzio, rimbombava l’ esortazione di questo cartello. Come se ci fosse stato qualcuno ad urlare e non un pezzo di carta scritto. Esprimeva tutta la rabbia di un popolo che voleva ricominciare a vivere.  “Fateci riaprire”.

C’era il G8 in quei giorni e tutto il mondo parlava  della ricostruzione a L’Aquila dopo il terremoto di pochi mesi prima. Molti sorrisi accoglievano le tante promesse e la speranza aveva illuminato le ombre della paura di essere abbandonati. Poi le luci si sono spente nuovamente!  Ormai ci ricordiamo di questa città una volta l’anno, per commemorare i morti, per dirci che c’è ancora molto da fare.                                                   “FATECI RIAPRIRE”

         

Mi piacciono i libri di carta, le magliette con i disegni, le matite ed il vino, quello buono. Leggo, cammino, scrivo.

0 pensieri su “Tre anni fa, L’Aquila.

  1. Ho visitato L’Aquila sia prima che dopo il sisma..vederla in quelle condizioni, tra macerie, attività chiuse, strade vuote è davvero un colpo al cuore!!!

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