Sono circondato da libellule rosse e nere. L’estate è lontana ma fa ancora caldo e le zanzare mi stanno divorando. Questo posto dona serenità alla mia anima, anche se la voglia di pisciare mi rende irrequieto. Sono solo e tutto, intorno a me , è immobile. Anche gli alberi hanno le foglie ferme, come a tendere l’orecchio per ascoltare la città intorno nel caso dica qualcosa d’importante, un nuova notizia, qualcosa capace di cambiare il presente. Già la città! Eternamente in conflitto con se stessa. Come se stesse disputando un incontro di calcio con i ventidue giocatori, i tifosi e gli arbitri, tutti con la stessa casacca, un unico colore. Tutti giocano nella stessa squadra, ma tutti contro tutti. I giocatori non sanno di chi fidarsi ed i tifosi chi tifare. Gli arbitri per non sbagliare fischiano contro tutti: una grande confusione. Nel mezzo ci sono anch’io, incapace come gli altri di capirci qualcosa, alla ricerca di una soluzione: abbandonare la partita o cercare di mettere ordine. Non parlo di capire chi ha torto e chi ha ragione, di dividere i giusti dai disonesti, questo è abbastanza chiaro. Spesso, però, anche il giusto per non scoppiare è costretto a pisciare fuori dal vaso ed qui che si genera la necessità di capire che strada percorre. Ora intanto vado, lì c’è un albero…
Mi piacciono i libri di carta,
le magliette con i disegni,
le matite ed il vino,
quello buono.
Leggo, cammino, scrivo.
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Periodo di riflessioni e valutazioni?
Un pò di confusione…