…magari domani resto

Se mentre sei a letto e stai leggendo, senti di doverti alzare a prendere una matita per sottolineare alcuni passi che ti stanno coinvolgendo, allora quel libro è un libro che non dimenticherai.

magari domani resto

“A quelli che resistono. E tirano avanti.” Già dalla dedica del libro ti leghi alla protagonista,  come  fosse una parte di te.

Le cose belle della vita, sient’ a me, quasi sempre ci sopravvivono.

Nennè, non sprecare le tue risate, che domani ti serviranno!

I genitori dovrebbero insegnare a rincorrere le passioni, non i progetti.

Le passioni ti possono regalare anche un pizzico di felicità ogni tanto, i progetti mai. Anzi, spesso te la portano via, la felicità intendo. Perché ti inducono a spostare l’obiettivo sempre un po’ più in là.

Devi cambiare d’animo, non di cielo.

Un “no” ha molta meno forza di un pensaci.

Ogni volta che metto piede nell’appartamento di mia madre mi prende una strana sensazione che non so spiegare, una specie di rabbia mista a compassione, perché alla mia età ancora non ho capito come confrontarmi con una donna tanto diversa da me, eppure tanto uguale. E poi c’è la casa, che è quella dove sono cresciuta, nella quale dovrei sentirmi a casa, per l’appunto, e invece non è così, perché i luoghi che lasciamo cambiano, proprio come cambiano le persone, e quando li rincontri non sono più gli stessi, e allora ti muovi al loro interno con cautela e malinconia, la stessa che provi quando ti capita di incappare in un vecchio amico per strada e ti accorgi che non sai più cosa dirgli.

Non si può spiegare agli altri come vivere, né si può trasmettere la voglia di essere felici. La felicità è una cosa piccola e intima che ti costringe ad averne cura e rispetto anche quando non ti va, quando sei stanco e vorresti solo stravaccarti sul divano. E’ una moglie petulante che ti parla mentre guardi la partita.

…abbiamo quello che ci siamo guadagnati, io, invece, penso che non esiste un dio che distribuisce pene e meriti, è semplicemente la vita, che prende ad alcuni e dà ad altri, come un’onda che si abbatte sula spiaggia e tira via con se una formina conficcata nella sabbia per poi restituirla a un nuovo bambino seduto sulla riva dalla parte opposta della costa.

Ognuno ha il suo passo, e quel passo va rispettato. Chi resta indietro non va né aiutato, né sospinto, solo atteso.

…aspetta, che ad aspettà nun è mai muorto nisciuno.

Si perdona davvero solo quando si smette di amare… Perciò i genitori non li perdoniamo quasi mai.

Se dovessi spiegare cos’è la povertà, e non parlo di miseria, ovvio, risponderei che è proprio quella cosa nella quale a volte nemmeno ti accorgi di trovarti, una condizione abituale dove manca sempre qualcosa di piccolo e non necessariamente fondamentale che ti fa sentire fuori luogo.

Ad affrontare le onde che ce vò, siamo bravi tutti, basta nuotare e seguire la corrente. Il problema è quando passa la tempesta e ti trovi a galleggiare nel mare calmo. Lì devi essere abile a muoverti il meno possibile.

Generalmente è proprio in un brivido che si racchiude tutta la nostra piccola vita. Forse è un istante di pura emozione che dà significato a tutto. E l’attimo dopo sei pronto a ricominciare.

Non so se questa voglia che ho di partire sia reale desiderio di una nuova vita o solo paura di restare. Credo, però, di aver bisogno di un tempo, di aspettare che gli eventi facciano il loro corso, sento la necessità di seguire l’istinto e affidarmi alle piccole cose che in quest’ultimo periodo mi hanno fatto sentire bene.  Sento che qualcosa prima o poi si smuoverà e mi porterà a capire quale strada imboccare. Ormai manca poco al prossimo incrocio.

Dove sta scritto che le cose devono durare per sempre… le cose durano quanto durano. Perciò mi farò bastare quel che sarà, ma in quel che sarà, puoi star certo, metterò tutta me stessa.

“…magari domani resto…”

 

 

 

Mi piacciono i libri di carta, le magliette con i disegni, le matite ed il vino, quello buono. Leggo, cammino, scrivo.

1 pensiero su “…magari domani resto

Rispondi