Il mestiere dello scrittore – Murakami

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Il numero di romanzieri non ha limiti, ma lo spazio nelle librerie si.

Scrivere un romanzo è un atto lento, un atto che si compie a marcia ridotta. Qualcosa a metà strada fra a camminata e la pedalata.

Mentre scrivevo, la sensazione che provavo era più vicina al “fare musica” che al “comporre frasi” […]. Mantenere il ritmo, trovare accordi, credere nella forza dell’improvvisazione.

Definire a parole l’originalità è molto difficile, ma descrivere e far rivivere le condizioni spirituali che la generano è possibile. Quando scrivo un romanzo ho sempre il desiderio di ricreare dentro di me queste condizioni. Perché è una sensazione magnifica. Una sensazione rinfrescante, come se all’interno di una giornata ne sorgesse un’altra. Sarebbe bellissimo se riuscissi a far provare la stessa cosa anche ai miei lettori. Aprire una finestra nelle pareti dello spirito, per far entrare aria fresca. È un pensiero, una speranza, che ho sempre in testa mentre scrivo un romanzo.

Se il lettore ritroverà nelle mie opere quell’immensa sensazione di calore che prova sulla pelle quando entra nell’acqua termale, ne sarò felice […]. Dobbiamo credere soprattutto alle nostre impressioni reali, senza curarci di quanto dice la gente intorno a noi. Non c’è criterio che valga di più, sia per uno scrittore che per un lettore.

Essere un romanziere significa raccontare una storia. E raccontare una storia significa, in altre parole, scendere di propria volontà al fondo della propria coscienza. Nella parte più buia del proprio spirito.

L’energia fisica e quella spirituale sono due ruote di una macchina. Quando funzionano in equilibrio reciproco, riescono a dare al veicolo una giusta direzione e ad avere una grande efficienza.

…si realizzano cose in teoria impossibili. Ed è proprio per questo che scrivere è una grande gioia.

In una zona sotterranea, al di sotto del duro strato della vita quotidiana, in realtà siamo legati “tramite il romanzo”. Nel profondo del cuore condividiamo una storia.  Sono questi i lettori che ho in mente. Scrivo giorno dopo giorno con la speranza di dar loro un po’ di piacere e qualche emozione.

Mi piacciono i libri di carta, le magliette con i disegni, le matite ed il vino, quello buono. Leggo, cammino, scrivo.

4 pensieri su “Il mestiere dello scrittore – Murakami

  1. Io non sono uno scrittore, ma amo leggere in 3d , se un buon romanzo riesce a farmi volare con l’immaginazione standomene seduto in poltrona in salotto, quello che provo leggendo lo stesso in un bosco in collina , o in un bosco oscuro ( castagneto ) è impagabile.
    Condivido in pieno lo spirito e l’intento di Murakami.

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